19 maggio 2010

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Qui l'originale

Novità in libreria: Ti voglio credere di Elisabetta Bucciarelli

Ti voglio credere
Dopo lo strepitoso successo di pubblico e critica riscosso con Io ti perdono, torna in libreriaElisabetta Bucciarelli, ancora una volta alle prese con le peripezie dell’ispettore Maria Dolores Vergani in questo nuovo Ti voglio credere. Non ho letto il precedente romanzo, ma da quanto ho capito leggendo sul web e tra le pagine del nuovo libro, la storia riprende là dove si era interrotta, anche se per comprendere questo nuovo capitolo non è necessario conoscere approfonditamente quanto è avvenuto prima.
TI VOGLIO CREDERE
di Elisabetta Bucciarelli
ed. Kowalski
Se, da una parte, l’ispettore Maria Dolores Vergani è confinata agli arresti domiciliari nella casa della madre con l’accusa di aver volontariamente ucciso una donna a coltellate là sui monti della Valle d’Aosta, dall’altra la routine presso la Questura di Milano continua a scorrere come sempre. Negli uffici di Funi e Corsari giungono una serie di notizie: il suicidio di una giovane ragazza lanciatasi dal ponte di viale Forlanini; la comparsa di tre enormi croci nel giardino di una villa in zona San Siro e di altri simili Golgota spari per l’Italia; l’esposto nei confronti di un dentista che sembra strappare più denti sani che cariati. Cosa avranno in comune tutti questi fatti? Sotto una delle croci, a Civate, viene anche ritrovato il cadavere di una seconda giovane. Con la prima aveva in comune lo spettro dell’anoressia. E, forse, una casa di cura su cui è meglio fare un po’ di luce. Con l’ispettore Vergani bloccata tra le mura domestiche e controllata, periodicamente, da una pattuglia dei Carabinieri, toccherà al poliziotto Achille Maria Funi farsi carico delle indagini e mettere in pratica i tanti insegnamenti ricevuti dal rapporto con Maria Dolores. Una Maria Dolores che, questa volta, dovrà indagare nei recessi più reconditi del proprio animo e della propria memoria per cercare di fare chiarezza nella vicenda che l’ha vista, nolente, protagonista in Valle d’Aosta. Forse le cose non sono sempre come appaiono. E le parole “giustizia” e “menzogna” possono avere più significati di quanti siamo portati a credere.